Carità in comunità: preti secondo la forma del pane

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La carità nel condividere il pane.
Carità vissuta nel mangiare assieme il pane

 

Farsi pane nella propria comunità in varie forme è il richiamo che vorremmo comunicare, la carità che dobbiamo vivere. Ci incarna, come figli dello stesso padre, nella fratellanza. Come l’arcivescovo di Bari-Bitonto ci dice: «Nell’assumere la forma del pane torneremo a nutrire di comunione i nostri vissuti»1.
Vediamo che nel nome della carità alcuni cercano di realizzare i propri interessi. In questo mondo si tende a condurre una vita transazionale, una vita in cui il guadagno viene considerato il motivo per amare. Cercheremo di fermarci sull’immagine del pane spezzato per esprimere come dovrebbe essere la carità vissuta nella comunità religiosa o sacerdotale. Cercheremo senz’altro di prendere l’esempio di Gesù Cristo; il modello vero nell’insegnare come noi dobbiamo vivere, come noi siamo pane spezzato per gli altri.

Dalla forma eucaristica del pane

Gesù si è spezzato sacrificando se stesso per la nostra salvezza, così anche noi nel partecipare in questo mistero pasquale siamo chiamati a imparare da Gesù Cristo di essere disponibile per l’altro dando noi stessi per gli altri con lo scopo dell’unità intima pane spezzato durante l’ultima cena e ha costituito la chiesa sull’Eucaristia. Rivitalizzati con l’Eucaristia ed essendo uniti alla fonte della carità piena; cioè ricevere per potere dare noi stessi agli altri.

L'Eucaristia, la forma del pane centrale.
Dalla forma dell’Eucaristia

Vediamo che «l’Eucaristia è un insieme di gesti comunitari; non è la somma di singole preghiere o azioni, ma un unico gesto che nasce dal sentirsi un cuore solo e una sola famiglia. Insieme si canta e si prega, insieme si proclama “Padre nostro”, insieme si va a ricevere la comunione»2. Di fronte all’Eucaristia lasciamoci trasformare da Dio.

Prendere la forma del pane nel mangiare insieme.

I due discepoli di Emmaus hanno riconosciuto Gesù nello spezzare il pane. Nella lingua Shona si dice “hukama hunozadziswa nekudya”, che vuol dire: le relazioni si realizzano mangiando. L’italiano ci da questa frase, la famiglia si costruisce a tavola. Quindi il mangiare insieme è un’espressione d’amore che trasforma la comunità in una famiglia, un simbolo di condivizione. Per avere frutti comuni dallo spezzare il pane insieme, mettiamoci intorno al tavolo allo stesso orario, meglio spegnere la televisione, silenziare il cellulare, perfino a conversare e ascoltare. Realizzeremo così un rito che produce effetti benefici sulle persone che lo vivono. Ecco la nostra umile carità agli altri.

La forma del pane nel lavorare

Nella seconda lettera ai Tessalonicesi (3,10) intendiamo anzi il messaggio dell’apostolo Paolo dove afferma che chi non lavora neppure fa parte nello spezzare il pane a tavola. Dunque siamo chiamati a sapere da dove arriva questo pane. La tradizione nostra ci ha insegnato che pregare e lavorare vanno insieme (ora et labora). Ci dà dunque, anche l’impegno di prendere cura del creato, la partecipazione all’opera creatrice di Dio, colui che ha amato ciò che ha creato, come ci insegna Papa Francesco nella Laudato si.

L’immagine del pane nel giocare insieme

lo sport, una nuova civiltà dell'amore
Forma del pane nel giocare assieme

Le comunità religiose, anzi sacerdotali (soprattutto quelle formative), spesso hanno uno spazio di incontro sportivo, e non è per caso questa scelta. Nel giocare insieme condividiamo il pane spezzato a tavola. Porta gioia quando si vince insieme. Il pallone e gli altri ambiti sportivi uniscono sia i giovani che gli adulti nei nostri tempi; di conseguenza, è un ambito pastorale da applicare con attenzione finché incontriamo queste persone.

Papa Giovanni Paolo II disse: «Lo sport può recare un valido apporto alla pacifica intesa fra i popoli e contribuire all’affermarsi nel mondo della nuova civiltà dell’amore; fa crescere anche la lealtà, la perseveranza, l’amicizia, la condivisione e la solidarietà»3. Dobbiamo ringraziare la Clericus Cup che dà l’opportunità ai seminaristi e ai preti a Roma di sfidarsi in campo.

La forma del pane nel servizio

L’amore, deve essere espresso in modo olistico, ci porta al servizio fuori le nostre comunità. Come si dice, la carità comincia a casa. È proprio così. “Non puoi donare agli altri ciò che non hai” è il detto conosciuto da tutti. Vivere nella carità significa vivere ciò che predichiamo; così si realizza la “carità pastorale” spezzando noi stessi per gli altri nel servire. Servizio e/o amore non solo nel parlare, ma nel mostrare negli atti la carità concretizzata. Così facendo la nostra vita offerta alla Chiesa sarà una vita donata a Dio e avrà il vero profumo della comunione fraterna che si apre all’incontro con la gente, cioè alla missione.

Prendere la forma di unità nei conflitti

E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa (Gv. 17, 22). Portiamo questo versetto perché è molto fondamentale nel comunicarci l’essenza del nostro Salvatore Gesù Cristo. Nella sua omelia, il superiore regionale dei Missionari della Consolata in Europa, Padre Gianni, durante un recente saluto fraterno (il 19/05/2021) alla comunità del Seminario Teologico Internazionale della Consolata (Bravetta), fece un commento su questo; che l’importanza è l’unità vera non l’unico pensiero che dobbiamo avere con i confratelli.
Una cosa che il versetto citato di Giovanni ci ricorda. Gesù ci ha dato questo dono di vivere insieme perché testimoniamo a noi stessi la sua unità e santità. Restare uniti è un richiamo anche se non siamo d’accordo; quindi il richiamo è di diventare persone che non solo stanno assieme, ma si vogliono bene.

In fine, essendo esseri sociali sappiamo molto bene che la nostra vita è relazionale e, mettendo anche la dottrina nuova di Gesù nel vangelo, cioè l’amore dell’altro, dobbiamo farci pane per i propri confratelli. Lo spezzare insieme il pane ci riunisce e ci mantiene uniti e ci dà la forza, ma la testimonianza ci fa comunità, famiglia di consacrati per la missione. Vi portiamo qualche reazione sociale.

 

Tumusime Yowasi
Chidavaenzi Obvious


Reazione sociale su whatsapp

Reazione carità vissuta, farsi pane
Reazione su Whatsapp. Carità vissuta
Reazione carità vissuta; farsi pane
Reazione su Whatsapp. Carità vissuta

 


Note

  1. Nell’assumere la forma del pane torneremo a nutrire di comunione i nostri vissuti in: https://www.arcidiocesibaribitonto.it/arcivescovo/giuseppe-satriano/omelie/nell2019assumere-la-forma-del-pane-torneremo-a-nutrire-di-comunione-i-nostri-vissuti.
  2. Essere e vivere in comunità che celebra la sua vita nell’Eucaristia domenicale in: https://notedipastoralegiovanile.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4583:11-essere-e-vivere-in-comunita-che-celebra-la-sua-vita-nelleucaristia-domenicale&Itemid=101
  3. Giubileo dei sportivi omelia di Giovanni Paolo II in: https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/homilies/2000/documents/hf_jp-ii_hom_20001029_jubilee-sport.html

Sitografia

S.E. MONS. GIUSEPPE SATRIANO, Arcivescovo di Bari-Bitonto in occasione della XXV Giornata Mondiale della Vita Consacrata. Omelia, 2 febbraio 2021; in https://www.arcidiocesibaribitonto.it/arcivescovo/giuseppe-satriano/omelie/nell2019assumere-la-forma-del-pane-torneremo-a-nutrire-di-comunione-i-nostri-vissuti

GIOVANNI PAOLO II, Catechesi sull’Eucaristia; Udienza Generale – 8 novembre 2000; in https://www.novena.it/Giovanni_Paolo_II/06.htm

DALMAZIO MAGGI, Educazione e Pastorale. Una scelta di Chiesa,
Essere e vivere in comunità che celebra la sua vita nell’Eucaristia domenicale; Dal giorno del Signore al giorno della comunità; in https://notedipastoralegiovanile.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4583:11-essere-e-vivere-in-comunita-che-celebra-la-sua-vita-nelleucaristia-domenicale&Itemid=101

PAPA FRANCESCO, Lettera enciclica Laudato sì; sulla cura della casa comune; in https://www.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si.html

GIOVANNI PAOLO II, Giubileo degli sportivi; omelia, 29 ottobre 2000, in https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/homilies/2000/documents/hf_jp-ii_hom_20001029_jubilee-sport.html

La Carità pastorale, amore indiviso di Cristo e della chiesa; 26 Novembre 2015; in https://www.chiesedisicilia.org/chiesedisicilia/ufficio_stampa/la-carita-pastorale-amore-indiviso-di-cristo-e-della-chiesa/

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Questo articolo è stato sviluppato nel laboratorio di pastorale digitale del corso Come si fa un Sito Web IIM (CS1011) svolto presso il Pontificio Università Urbaniana con professori Petricca ed Ammendolia, è a stretto utilizzo pastorale e laboratoriale.

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