DIGITALE: “REALE” o “VIRTUALE”?

La storia dell’umanità, in alcuni periodi, è attraversata da cambiamenti epocali che implicano la caduta del paradigma indiscusso fino a quel momento. La riformulazione del nuovo modello, su cui fondare l’epoca successiva, comporta sempre un profondo cambio di civiltà. Papa Francesco nel 2015, al Convegno nazionale della Chiesa Italiana a Firenze, ha affermato: «Si può dire che oggi non viviamo un’epoca di cambiamenti quanto un cambiamento d’epoca. Le situazioni che viviamo oggi pongono dunque sfide nuove che per noi a volte sono persino difficili da comprendere»¹.

https://propertyupdate.com.au/the-future-of-our-cities/

Il dramma di chi vive queste fasi sta nel fatto che i modelli di ieri non servono più e quelli di domani non ci sono ancora, è un tempo di ricerca. I cambiamenti, infatti, riguardano il modo di concepire ogni ambito dell’esistenza: la famiglia, la fede, la società e il lavoro, il fondamento di tutto è messo in discussione.

Pensiamo allo sviluppo che hanno avuto la tecnica e il digitale negli ultimi decenni, le innovazioni hanno portato notevoli trasformazioni nella quotidianità delle persone, ma anche a scelte estreme, come il rifiuto della tecnologia oppure all’opposto, ad un rifugio esclusivo nel digitale. Nel mondo queste posizioni sono visibili in forme di isolamento della persona dalla società, pensiamo per esempio al fenomeno degli Hikikomori. «Nel nostro Paese, secondo le stime di Hikikomori Italia, si contano 100.000 casi»².

Il digitale e il “reale” nel XXI secolo sono completamente intrecciati. Un collettivo di studiosi guidati dal professor Luciano Floridi, nell’Onlife Manifesto, esplicita in che modo le tecnologie dell’informazione e della comunicazione hanno cambiato la nostra vita e come non sia più possibile utilizzare i termini on-line e off-line volendo intendere due realtà ben distinte, ma sia necessario riconoscere una nuova condizione “Onlife”, neologismo ufficialmente usato nel 2013. In essa digitale e “reale” sono così interdipendenti da non potersi più separare. Bisogna tener conto che il digitale assorbe sia la dimensione virtuale, di ciò che non c’è, ma anche del “reale”, di ciò che c’è, utilizzando dispositivi che ci consentono di interagire in entrambe le dimensioni.

https://www.zdnet.com/article/3-ways-openai-says-we-should-start-to-tackle-ai-regulation/

Luciano Floridi – Onlife: essere umani nell’era digitale – YouTube

Oggi, il digitale offre una vasta gamma di opzioni per veicolare la nostra comunicazione, possiamo decidere se incontrarci personalmente, se fare una videochiamata o una chiamata, inviare una lettera, un SMS o un messaggio istantaneo; abbiamo una così ampia varietà di scelta da dover valutare costantemente di quale mezzo servirci.

La generazione che vive il cambiamento è chiamata al discernimento. Ad essere interpellata è pure la Chiesa: ogni chiesa particolare è invitata ad essere una “comunità digitale discernente onlife”³ capace di  riconoscere i segni dei tempi, interpretarli e scegliere quale direzione prendere. Queste comunità «sapranno mettersi in gioco per l’edificazione di una Società 5.0. Per l’auspicato capitalismo della cura. Perché si possa essere umani, realmente umani, in un’era di iperconnessione»⁴. Occorre allora il coraggio di impegnarsi nella realizzazione di alleanze tra uomo e tecnologie – società 5.0 -, di percorrere strade inedite per abitare il cambiamento, reinterpretando nell’oggi concetti e valori tradizionali essenziali, per una convivenza civile. Il Vangelo non cambia, cambia l’uomo e il contesto in cui annunciarlo; le strutture possono anche cambiare, per rispondere meglio alle esigenze dell’oggi. Non si comincia mai da zero, ma da un ricco bagaglio lasciato da chi ci ha preceduto, discernendo, come dice il Vangelo, per “tenere ciò che è buono”.  Rifuggendo ad una prassi pastorale che si rifugia nel “si è sempre fatto così”.


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NOTE:

¹ FRANCESCO, Discorso ai rappresentanti del V Convegno nazionale della Chiesa italiana, (10 novembre 2015), in https://www.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2015/november/documents/papa-francesco_20151110_firenze-convegno-chiesa-italiana.html, (22 gennaio 2024).

² M.CREPALDI, Nuovo sondaggio sugli hikikomori in Giappone: sono 1,5 milioni! E in Italia? (5 aprile 2023), in https://www.hikikomoriitalia.it/2023/04/studi-hikikomori-giappone-italia.html, (20 gennaio 2024).

³F.AMMENDOLIA- R.PETRICCA, Chiesa e pastorale digitale, In uscita verso una società 5.0, Il pozzo di Giacobbe, Trapani 2023, p.183-185.

⁴Ib.,186

 

Pietro Moressa

B2223

 

SITOGRAFIA:

FRANCESCO, Messaggio del Santo Padre Francesco per il lancio del patto educativo, (12 settembre 2019), in https://www.vatican.va/content/francesco/it/messages/pont-messages/2019/documents/papa-francesco_20190912_messaggio-patto-educativo.html, (22 gennaio 2024).

B. SORGE, Un “probabile Sinodo”  della Chiesa italiana?, ( 21 settembre 2019), in https://www.laciviltacattolica.it/articolo/un-probabile-sinodo-della-chiesa-italiana/, (22 gennaio 2024).

G.FONTANA, Onlife, (25 febbraio 2015), in https://st.ilsole24ore.com/art/cultura/2015-02-24/onlife-103748.shtml?uuid=ABCC3kzC&refresh_ce=1, (20 gennaio 2024).