IL DECALOGO è ancora valido Oggi?
IL TERMINE DECALOGO
In Dt capitolo 5 questo testo è definito: le dieci parole. Da questo deriva il titolo in greco della pericope: il decalogo (deka logoì = dieci parole) o (aseret haddebarim, in ebraico). Con questo Decalogo (Dieci comandamenti) Dio prende spontaneamente l’iniziativa di fare un patto con un popolo, per promettere beni di salvezza per il futuro a questo stesso popolo che lui ama.
LA SPIEGAZIONE DEI DIECI COMANDAMENTI (per questa generazione di tecnologia)
1. Divieto di avere altri dèi (Dt 5,6-7)
Il divieto ‹‹Non avrai altri dèi›› (‹‹elohim ‘aherim››) elimina qualunque possibilità di rapporto con qualunque altra divinità. È la gelosia di JHWH che insiste nell’essere l’unico (Dio) per coloro che gli appartengono. [1] Esiste un solo Dio, che ti ha creato per amore e che ti è vicino in tutto quello che fai. Niente è più importante di lui (nemmeno la Tv, la PlayStation, il computer, il telefonino…)
2. Divieto di farsi immagini (Dt 5, 8-10)
Questo divieto sviluppa il primo comandamento e proibisce in maniera particolare, qualunque tipo di riproduzione di immagine nel posto di Dio. Questo divieto avrà per lo sviluppo della religione israelitica un ruolo fondante sia per la totale assenza di immagini nel santuario del deserto, e quindi anche nel tempio. [2] In questo tempo della tecnologia noi vediamo in giro tanti immagini che sono fabbricati nel posto di Dio per diversi motivi, dobbiamo essere più prudenti per non seguire e non promuovere su internet queste tipi di ideologie.
3. Divieto di fare un uso improprio del nome del Signore (Dt 5,11)
Il terzo comandamento protegge il nome di JHWH da qualsiasi abuso, la cui conoscenza era stata affidata al suo popolo dallo stesso JHWH, questo divieto all’inizio del v. 11b cioè il Signore non lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano in particolare nei giudizi. [3] Adesso sul internet risultano tante propagande irreligiose che si sparlano nel nome di Dio per i diversi motivi, Il nome di Dio è sacro, dobbiamo sempre essere sicuri che non usiamo il nome del Signore in vano.
4. Comandamento del sabato (Dt 5, 12-15)
A differenza dei tre primi comandamenti, questo è formulato positivamente, almeno all’inizio. Si vede come Dt 5,12-14 dichiarano il comandamento: ‹‹Sei giorni lavorerai e farai ogni lavoro ma il settimo giorno…non farai alcun lavoro.›› Questo comandamento impone una doppia obbligazione: quello di santificare il giorno del Signore (5,12) e quello di lavorare per sei giorni (5,13). Rispettare la creazione di Dio. [4] Con la tecnologia la vita è diventata più veloce e più personale, la gente vivano una vita senza pensarsi degli altri essendo sempre occupati nel loro mondo tecnologico proprio un mondo virtuale. Questo comandamento ci può aiutare a lasciare via queste cose che ci rubano dal mondo reale che possiamo utilizzare a stare con i nostri famigliari e amici intorno.
5. Comandamento di onorare i genitori (Dt 5,16)
Come il comandamento del sabato, anche il precetto di onorare i genitori è formulato senza fare uso di una negazione. Nel testo qdel Dt questo comando non ha lo scopo di prolungare la vita dei genitori, ma dei figli. Rispettando i genitori si aumenta la vita dei figli. [5] Io direi che prima di onorare i genitori dobbiamo amare loro, questa generazione più che prima non hanno tempo neanche pensare e stare con i genitori e condividere le cose con loro e ascoltare loro. Il comandamento quinto ci fa capire come Dio vuole che noi amiamo i nostri genitori invece di stare molto tempo sulle cose tecnologiche ( la Tv, la PlayStation, il computer, il telefonino…)
6. Divieto di uccidere (5,17)
Il divieto di uccidere è una proibizione generale senza menzione dell’oggetto. GERHARD VON RAD spiega che il verbo ebraico (rasah) non indica qualsiasi omicidio, per es. in guerra o per mano della giustizia, ma piuttosto indica, l’omicidio dannoso per la comunità. Esso garantisce il diritto alla vita.
7. Divieto di commettere adulterio (Dt 5,18)
Anche il divieto di ‹‹commettere adulterio›› ( na’ap), (5,18) è una proibizione generale senza menzione dell’oggetto. GEORGE BRAULIK, spiega che esso vuole salvaguardare la struttura della famiglia esistente, esso garantisce il diritto al matrimonio. [6]
8. Divieto di rubare (Dt 5,19)
Anche il divieto di rubare, (ganab) come il divieto di uccidere e quello di commettere adulterio, è una proibizione generale senza menzione dell’oggetto. Esso vuole garantire il diritto alla proprietà
9. Divieto di rendere falsa testimonianza (Dt 5, 20)
Il divieto di falsa testimonianza, sancisce il diritto fondamentale di ognuno durante un procedimento processuale di avere giustizia. Nella vita di oggi c’è tanta falsità specialmente sul internet, ci sono tante ideologie false in giro per manipolare la gente e creano un mondo di falsità. Dobbiamo stare attenti delle cose false mentre stiamo su Internet.
10. Divieto di desiderare moglie e proprietà del prossimo (Dt 5,21)
Questo divieto costituiscono in sé il primo passo verso la realizzazione di una società caratterizzata da una giustizia sociale diffusa, dove l’istituzione familiare e la proprietà privata siano garantite. In questo tempo del consumerismo il mondo è troppo insoddisfatto delle cose che ha e le persone sempre desiderano di acquistare troppo cose ad arricchirsi. Tecnologia di oggi si crea una mentalità di insoddisfazione e fa acquistare molte cose vedendo gli altri e desiderando le cose che hanno gli altri, dobbiamo accontentarci di quello che Dio ci ha donato e vivere in comunione con tutto il mondo senza essere invidiosi.
Si, il Decalogo è valido per sempre. Dio continua a manifestarsi all’uomo in diversi modi. [7] E continua a servirsi dei mediatori (sacerdoti, religiosi e insegnanti etc..) che sono scelti da Lui stesso per mantenere il suo rapporto con il popolo. La validità del decalogo (la legge divina), si estende fino ai nostri tempi oggi e dopo di noi sarà ancora valido, e esige sempre l’attualizzazione nel contesto in cui viviamo.
Adesso che abbiamo capito come Il Decalogo ci aiuta a vivere in pace nella società fruttuosamente, vorrei proporre un altro tipo del Decalogo che ci aiuta a utilizzare bene i social media e tecnologia sempre con il punto di riferimento del vero Decalogo.[8] seguendo questo possiamo evitare e salvarci da certe abusi sui social media, è importante saperne prima di accedere sul web per qualsiasi ricerca o lavoro personale.
Khammbam Bala Yesu
[1] Nuovo grande Commentario Biblico, a cura di J. Blenkinsopp, 127.
[2] G. VON RAD, Antico Testamento, 63.
[3] Nuovo grande Commentario Biblico, a cura di F. D. VECCHIA – G. SEGALLA – M. VIRONDA, 127.
[4] D. L. CHRISTENSEN, World Biblical Commenatry, Vol 6A, 114-118.
[5] S. PAGANI, Libri Biblici, 176.
[6] G. BRAULIK, Deuteronomio,48.
[7] J. L. SKA, Introduzione all Lettura della Pentateuco, op. cit., 75.
[8] https://vangelistimarco.wordpress.com/2013/01/25/social-media-marketing-10-comandamenti/